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I topic

 

I saggi analizzati colpiscono per la varietà delle ricerche presentate in termini di rappresentatività globale. Sebbene ancora diverse ricerche pubblicate siano svolte negli Stati Uniti, aumenta la presenza di ricercatori che riescono a pubblicare su riviste internazionali ricerche svolte in diversi paesi del mondo. Complessivamente nel corpus di ricerche sono rappresentati 24 Paesi con diversi topic non solo legati al Covid-19.

Fra i temi toccati figurano: l’impatto della pandemia di Covid-19; la destigmatizzazione dell’HIV; l’accesso alle cure materne per le madri; la salute mentale durante l’epidemia di Covid-19; l’uso dei social media da parte dei giovani; la prevenzione all’uso di tabacco.

 

SALUTE MENTALE E MEDIA

Sono numerosi gli studi (11 sul corpus totale) che indagano la relazione fra consumo di media/social media e salute mentale, nelle sue varie declinazioni, quindi sia rispetto al benessere mentale sia rispetto a situazioni di rischio o di malattia mentale (in particolare depressione, ansia, istinti suicidi). Gli studi restituiscono un’ampia problematizzazione dei fattori e della relazione fra media/social media e salute mentale.
Rispetto ai luoghi comuni che vedono una correlazione diretta fra la sussistenza di problemi mentali e il consumo di media e social media, le ricerche mostrano che la relazione è molto complessa e che c’è bisogno ancora di numerose indagini. In altre parole, alcune ricerche mostrano una correlazione fra depressione e ansia e l’uso dei social media, ma non è chiara la direzione della relazione (ad esempio se uno stato di ansia possa essere indotto dall’uso dei social media o se viceversa l’uso dei social media possa indurre uno stato di ansia).

 

 

MEDIA, SOCIAL MEDIA E COMUNICAZIONE DELLA SALUTE

Sebbene nell’ambito della salute il tema della comunicazione sia agito a diversi livelli (es. la comunicazione medico-paziente, la comunicazione interna allo staff), sempre più studi analizzano la relazione fra comunicazione, media (in particolare social media) e salute. Emerge un quadro variegato di ricerche e di usi. È stato infatti rilevato un utilizzo differente delle piattaforme: YouTube, Facebook e Instagram sono usati per la ricerca di informazioni; Facebook, Instagram e Twitter per la condivisione. YouTube è adatto per la pubblicazione di tutorial e per la creazione di modelli di ruolo riconoscibili così come su Instagram; Facebook è utile per la diffusione di informazioni e la creazione di gruppi di supporto. Il monitoraggio delle conversazioni sui social media, invece, risulta un potenziale predittore di determinati comportamenti legati alla salute.

 

 

COMUNICAZIONE PUBBLICA E PANDEMIA COVID-19

Come era immaginabile, una quota di saggi è dedicata all’analisi dell’impatto della pandemia di Covid-19 con uno sguardo alla comunicazione della salute e al ruolo delle pubbliche istituzioni della salute anche con l’obiettivo di formulare dei suggerimenti per la comunicazione futura e il policy making. Fra le principali indicazioni emerse si notano la necessità di presidiare tutte le piattaforme di social media con contenuti di qualità, verificati e affidabili al fine di contrastare la diffusione di notizie non verificate, false, o di scarsa qualità e il bisogno di fare campagne pubbliche rivolte a tutte le fasce della popolazione, soprattutto a coloro che hanno di per sé minore accesso alle informazioni e ai media.

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