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ALMED A VENEZIA

Il rapporto tra cinema e seconde generazioni

Il 5 settembre, nell'ambito della 79° Edizione della Mostra Internazionale dell'Arte Cinematografica di Venezia, verrà presentata la quarta edizione del Concorso di scrittura Opera Prima, promosso da Istituto Toniolo, Ente Fondatore dell’Università Cattolica, e da Apis - Amore per il Sapere. Durante l'evento verranno illustrati anche i risultati dell'ultimo affondo di ricerca di GenerazioneCinema, condotto da Almed, Università Cattolica.

Partito nel 2004, il progetto GenerazioneCinema raccoglie da 18 anni dati quali-quantitativi sul rapporto tra nuove generazioni e cinema, analizzando i cambiamenti che interessano il settore, da diversi punti di vista: fruitivo, produttivo e distributivo. Con il 2022 GenerazioneCinema ha approfondito il legame tra cinema e seconde generazioni, per guardare al vissuto della sala da un punto di vista diverso e inusuale, alla ricerca di stimoli utili a ribadire la salienza culturale e sociale di questa esperienza. In particolare, sono state condotte interviste in profondità a ragazze e ragazzi con genitori nati in Romania, Albania, Marocco e Cina, le quattro nazionalità maggiormente presenti in Italia. 
Dalle interviste sono emersi vissuti molto interessanti ed originali:

  • ­Vi è chi interpreta la possibilità di recarsi al cinema come un privilegio, rispetto ai genitori che non hanno avuto questa “fortuna”;
  • ­Chi considera l’uscita al cinema con gli amici come prova di un efficace percorso di maturazione e integrazione;
  • ­Chi un’occasione per riunirsi con la famiglia allargata, composta da parenti e amici che condividono la stessa provenienza culturale e geografica.

L’esperienza theatrical, in linea con il vissuto dei ragazzi nati da genitori italiani, è sempre più connessa a una dimensione ludica, evasiva e festiva: ad attrarre sono la grandezza dello schermo, la maggiore qualità audio e video, ma anche la forza immersiva. Il cinema come un luogo “in cui lasciarsi andare”, in cui “farsi coccolare dal buio” e “staccarsi da tutto”. 

Nella quotidianità invece cinema significa soprattutto fruizione on demand con device mobili negli spazi domestici, tra un impegno e l’altro o prima di addormentarsi. Si guardano i film quasi sempre da soli, qualche volta con gli amici, più raramente con i genitori, soprattutto quando si diviene adolescenti.

Lo spazio domestico è anche quello più indicato per recuperare prodotti cinematografici della propria terra di origine, che divengono, grazie alla mediazione dei propri genitori, strumenti per rivitalizzare l’ appartenenza etnica e culturale. Si rivedono vecchi prodotti, oppure con il satellite si cercano i canali attualmente on air per tenersi aggiornati sulle serie e i film più recenti. Si tratta di un consumo intimo e familiare, raramente condiviso all’esterno, anche per paura di giudizi e commenti inappropriati.

"Analizzare la fruizione filmica attraverso gli occhi delle seconde generazioni permette di delineare nuovi possibili fronti di lavoro per incementare la cultura cinematografica tra i giovani", ha commentato La Dottoressa Sara Samppietro, che ha seguito l'indagine. "In particolare appare opportuno potenziare il ruolo delle scuole, in un'ottica di orientamento e alfabetizzazione al mezzo e concepire i contenuti filmici come possibile strumento di dialogo interculturale"

 

Cinema e realtà: questione di punti di vista

Lunedì 5 settembre, h 15.00

Venezia79, Sala Tropicana

Interverranno Luigi Ballerini, scrittore e formatore, Armando Fumagalli, direttore del Master “International Screenwriting e Production” dell’Università Cattolica, Tiziana Montalbano, Head of communications di Parole O_Stili, Sara Sampietro, docente di Linguaggi e forme espressive dello spettacolo in Università Cattolica. Modererà l’incontro monsignor Davide Milani e sarà ospite l’attrice Aurora Ruffino. 

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