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I canali della fruzione filmica degli Zeta

Il contributo di Francesco Toniolo

 

di Stefano Giovannini

 

Il contributo di Francesco Toniolo PhD s'inserisce nella ricerca da cui è scaturito il Rapporto Cinema 2019 della Fondazione Ente dello Spettacolo, sottotitolato "L'anno zeta dell'audiovisivo", ad indicare la particolare salienza acquisita dai cosiddetti "Zeta", cioè i nati sul finire del secolo scorso e nella prima decade di quello in corso.

Un aspetto indagato da Toniolo è quali piattaforme usino gli Zeta per la fruizione filmica domestica. Sorprendentemente, la televisione tradizionale sembra persistere quale medium privilegiato allo scopo, probabilmente a causa delle abitudini famigliari cui i bambini sono legati.

Toniolo si sofferma altresì sull'aspetto sociale di tale fruizione, scoprendo che in quest'ottica le modalità privilegiate sono nell'ordine: visione coi genitori, da soli, con fratelli e/o sorelle e con amici. Il ricercatore precisa che i dati si riferiscono all'ultimo anno del periodo prepandemico, ergo se un'indagine analoga fosse condotta adesso, la visione con amici ne rimarrebbe esclusa. La visione privilegiata, quella coi genitori, non è prerogativa degli infanti, bensì accomuna trasversalmente tutti gli Zeta, pur con lieve erosione della propria dominanza nella fascia anagrafica 14-19, in cui rimane però al primo posto.

L'indagine mostra una compresenza di visioni condivise e solitarie, attuate a mezzo televisivo, in particolare tramite la TV gratuita, secondo la consolidata tradizione di guardare insieme quel che passa in televisione la sera col resto del nucleo famigliare. Sarebbe però ingenuo pensare che tutto sia rimasto come un tempo: è vero che la TV tradizionale rimane parte fondamentale della fruizione filmica domestica, ma è viepiù affiancata da offerte personalizzabili pay e OTT, quali ad esempio Netflix. La forza di questi operatori consiste nell'offrire una libertà temporale impossibile per la TV tradizionale e ciò, osserva Toniolo, facilita l'osmosi della programmazione, che può essere inserita nel tempo libero e fruita, seppur interrottamente, per intero, laddove le trasmissioni tradizionali sono vincolate alle fasce orarie.

Strettamente parlando di fruizione filmica, YouTube è solo quarto, dopo TV tradizionale, pay e OTT. Del resto, non nacque per quello e mantiene precipuamente l'uso originario di condivisione di video brevi, piuttosto che film o altri video di lunga durata, pur copiosi. Altra caratteristica ostacolante la fruizione di YouTube a sostituzione della TV tradizionale n'è l'obiettivo anagrafico, decisamente basso rispetto alla media di chi guarda abitualmente la televisione. Pertanto, YouTube è privilegiato per fruizioni solitarie.

Una parte dell'indagine condotta da Francesco Toniolo riguarda la pirateria. N'è emerso un dato interessante e, di nuovo, in controtendenza rispetto alla maestria tecnologica talora pregiudizialmente attribuita agli Zeta, cioè una scarsità del ricorso a questo tipo di fonte per l'ottenimento dei prodotti filmici da fruire. L'ipotesi di Toniolo è triplice: in primo luogo, i rispondenti al questionario potrebbero esser stati reticenti a confessare di usufruire di una risorsa illegale; in secondo luogo, la maggior parte dei cercatori potrebbe restar scoraggiata dalla difficoltà tecnica e dai rischi per la salute dei terminali (quali virus e malware) oppostile da tale accidentato iter approvvigionativo; in terzo luogo, i fruitori potrebbero preferire la comodità offerta da piattaforme quali Netflix e Amazon Prime Video, data l'abbondanza dei loro cataloghi.

 

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