Quando si pensava di essere usciti dalla seconda pandemia della storia contemporanea, la guerra si presenta in Europa: il tempo dell’incertezza è ancor più, ormai il tempo di tutti e ci fa presuppore che le competenze specifiche del crisis management debbano seguire un rapido percorso di miglioramento e che, le medesime competenze, debbano diventare patrimonio diffuso di una nuova cultura civica.
Il Master che si sta proponendo, previsto in ben diverso contesto storico, si trova dunque ad affrontare questi temi attualissimi secondo una prospettiva di responsabilità individuale da assumere nella gestione delle crisi, con un approccio trasversale e critico alla molteplicità di competenze e strumenti da per affrontare tali eventi complessi, e un carattere di spendibilità di quanto appreso sia professionalmente sia quotidianamente.
Termino questa premessa, volendo sostenere che “abbiamo osato” nel proporre questo percorso, che certamente travalica lo schema tradizionale della Protezione Civile, incorpora aspetti di Difesa Civile ma soprattutto incrocia la gestione di una molteplicità di potenziali scenari di minaccia che, soprattutto adesso, sono diventati attuali. Va da sé, pertanto, che non è un master per tutti.
Vi aspetto
Marco Lombardi
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