Il Prix Italia RAI torna a collaborare con Università Cattolica con il progetto YLab, laboratorio rivolto agli studenti universitari promosso dal Prix Italia. Gli studenti partecipano in tre modi che non si escludono tra di loro:
I lavori hanno visibilità anche sul nostro sito e sul catalogo del Prix Italia.
Il coinvolgimento si sviluppa su due livelli:
un primo, più ampio, che include tutti gli studenti di comunicazione di UCSC nella realizzazione di video che raccontino i loro territori;
il secondo, mirato agli studenti postgraduate o di magistrale in area comunicazione e informazione, che prevede lo sviluppo di un piano social a supporto del Prix Italia.
Oggi cosa è diventato Prix Italia?
È l’unico concorso a cui prendono parte broadcaster provenienti da tutti i continenti. Ma non solo. È anche il concorso più longevo al mondo. La sperimentazione e l’innovazione sono il tratto distintivo del Prix Italia. Partecipano autori di altissimo livello, come Wim Wenders, Ken Loach, Samuel Beckett. Ma anche Eugène Ionesco, Nino Rota, Roberto Benigni. I grandi artisti della storia mondiale degli ultimi settanta anni hanno dato il loro contributo al Prix Italia.
Giovani.
Oggi il Prix Italia interpreta la sua natura volta alla sperimentazione e all’innovazione attraverso il Ylab, un laboratorio dove protagonisti sono gli studenti delle Università. Nel 2017 il laboratorio ha coinvolto le università di Milano, nel 2018 di Napoli e nel 2019 e 2020 di Roma. Gli universitari per il Prix Italia hanno realizzato dei video per presentare ai broadcaster internazionali il loro territorio. Lavori che hanno raccontato l’arte, le tradizioni, i volti, ma soprattutto i suoni di un territorio che ha mille sguardi. Ma non solo. Gli studenti sono protagonisti del Prix Italia. Raccontano il concorso attraverso i social dei loro atenei e fanno parte della Giuria degli Studenti dove premiano uno dei lavori in concorso