header-image

RSI e Youth Employability: il caso Palestre Digitali ai tempi del Covid-19


di Nicole Ranaldi


Esattamente a un anno dallo scoppio della pandemia da Coronavirus in Italia, appare più che mai evidente come la crisi da essa scaturita – per quanto la tutela della salute continui a costituire una priorità per le misure messe in atto – non sia esclusivamente sanitaria, ma abbia colpito e continui a interessare molteplici ambiti e categorie di soggetti che richiedono un intervento concreto. Ciò che risulta altrettanto chiaro però, è la difficoltà da parte di governo e istituzioni nel gestire tale complessità, soprattutto alla luce della diffusione del virus che continua a procedere e, al tempo stesso, della necessità di adottare una prospettiva di medio-lungo termine nelle risposte da fornire perché il sistema Paese non collassi.
Ad emergere tra gli aspetti più evidenti, sono gli effetti che incidono sull’economia mondiale e sul sistema economico nazionale su cui la pandemia di Covid-19, come per gli altri aspetti, non ha fatto altro che esasperare difficoltà strutturali e criticità preesistenti. Basti pensare che l’Italia, secondo i dati dell’OCSE di dicembre 2020, è giunta all’emergenza senza ancora essersi totalmente ripresa dalla crisi del 2008, con un livello del Pil cresciuto mediamente, nel 2019, solo di un terzo rispetto al resto dell’Eurozona.
Il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa esprime, all’interno di tale contesto, tutta la sua rilevanza e centralità. Esso scaturisce dal superamento della prospettiva economica tradizionale che attribuiva alle aziende l’unico scopo di ottenere profitto, a vantaggio di una visione antropocentrica di impresa immersa in un contesto economico-sociale e in relazione di interdipendenza reciproca con la comunità di riferimento. Se questo ruolo ha già ragion d’essere durante periodi storici ‘normali’, in situazioni di sofferenza o emergenza, quando ognuno all’interno della società è chiamato a fare la propria parte, assume il carattere di necessità e, come in questo caso, attira le aspettative sempre più urgenti di governo e comunità affinché si intervenga responsabilmente a supporto della lotta agli effetti del Covid-19.
Sulla base della situazione sin qui descritta per sommi capi, il presente lavoro di ricerca si è proposto di approfondire una delle aree e delle categorie di individui che emergono come tra le più colpite dagli effetti dell’emergenza – con la consapevolezza, come si è detto, che si tratti solo di una tra le altre priorità che richiedono forme di intervento urgenti e affollano oggi le agende politiche – ovvero i giovani e il loro rapporto con il mercato occupazionale. Ciò a cui si è assistito infatti è da una parte, la trasformazione repentina – letteralmente da un giorno all’altro – dell’attuale mondo del lavoro, non solo in termini di occupazione e disoccupazione, ma anche di organizzazione dei sistemi produttivi, di competenze, abilità e strumenti nuovi a fronte di lavoratori che, in molti casi, non erano pronti e sono rimasti ‘indietro’ dinnanzi a questi cambiamenti. Dall’altra, i giovani che – interessati da un tasso di disoccupazione che a dicembre 2020 ha sfiorato il 30% – rappresentano un tallone d’Achille all’interno del sistema economico nazionale.

 

Immagine 1 - Grafico Variazione tasso d'occupazione per fasce d'età

Fonte: TORTUGA, Il Sole 24 ORE, https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/11/02/covid-19-lavoro-giovani/?utm_term=Autofeed&utm_medium=LISole24Ore&utm_source=LinkedIn#Echobox=1604321208, ultima consultazione: 22 febbraio 2021.

 

Essi infatti, vedono sovrapporsi sulla propria categoria diverse criticità: un livello di istruzione mediamente elevato che però fatica a bilanciare le conoscenze teoriche con le competenze pratiche, il numero esiguo di esperienze fatte in ambito lavorativo rispetto a figure senior più ricercate dalle aziende in questo momento di crisi, l’essere più frequentemente impiegati nei settori (servizi, turismo, ecc.) maggiormente colpiti dall’emergenza e con forme contrattuali (tipicamente i contratti a tempo determinato) che godono di scarsa protezione di fronte ai tagli del personale, la crescente competitività nel mercato del lavoro derivante dall’elevata domanda e dall’esigua offerta di posizioni aperte, la ricerca di stage o posizioni affini capaci anche di formarli professionalmente.

 

Immagine 2 - Grafico Effetto della pandemia sui giovani

Fonte: Survey originale – Domanda 15

 

Ciò che ci si è domandato è come le realtà aziendali possano intervenire, nel contesto delle proprie iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa, se non per contrastare apertamente lo scenario illustrato, per lo meno per contribuire a migliorare il rapporto dei giovani con il mercato del lavoro, agendo sul loro livello di employability e incrementandolo. L’ipotesi che la tesi ha esplorato è che le imprese – sede di professionisti esperti delle attuali dinamiche nel mondo del lavoro e portatrici di competenze sperimentate e realmente utili sul campo – possano fornire quella formazione ad hoc necessaria a collegare l’ecosistema dell’istruzione e quello occupazionale, a maggior ragione in un periodo di difficoltà come quello presente, favorendo lo sviluppo di skill e l’apprendimento di contenuti altamente profilati sulla base delle attuali esigenze delle realtà economiche.

 

Immagine 3 - Infografica Palestre Digitali

Fonte: PALESTRE DIGITALI, Palestre Digitali è un progetto per i giovani che nasce dall'esperienza di professionisti del mondo del lavoro, https://www.palestredigitali.it/project, ultima consultazione: 10 marzo 2021.

 

A tale proposito, l’analisi dell’iniziativa di Palestre Digitali – scelta come principale caso studio del presente lavoro di ricerca perché ritenuta esemplificativa di tale tipologia di attività di RSI – ha condotto a riflettere su quanto il lungimirante interesse verso le generazioni future, culla di professionisti e manager di domani, possa coniugarsi allo sviluppo interno dell’impresa stessa e provvedere alla generale crescita della società.
Si è potuto verificare, infatti, come le attività di Responsabilità Sociale d’Impresa costituiscano una relazione bidirezionale in cui, a trarre vantaggio, sono entrambe le parti coinvolte: l’azienda e i destinatari dell’iniziativa. In questo specifico caso in cui l’obiettivo è quello di accrescere il livello di employability dei giovani, è emerso come l’investimento – in termini di esperti coinvolti, tempo e risorse finanziarie – sulla formazione dei professionisti di domani abbia ricadute dirette sull’ecosistema in cui le stesse imprese si collocano e possa contribuire allo sviluppo della società o, nella prospettiva attuale, alla sua tanto auspicata ripresa in termini economici e sociali.
 

Vuoi rimanere sempre aggiornato sui nostri corsi e le iniziative per te? Lasciaci i tuoi contatti