Network influenzali: gli opinionisti in tempo di crisi

Dalla riflessioni degli esperti che hanno partecipato all'approfondimento sui giorni del lock down, sono emersi interessanti spunti di riflessione relativi alle dinamiche di influencing, tra cui l’assenza di una narrazione condivisa per spiegare e inquadrare la crisi, la moltiplicazione degli opinionisti e la costante mutabilità dei trend di opinione.

Di fronte alla ridondanza informativa ogni individuo ha provato a mettere in atto processi di ordinamento dei contenuti e di selezione delle fonti, al fine di creare personali modelli interpretativi e orientare i propri comportamenti.

Social e processi di influencing

I giorni del lock down come banco di prova

SARA SAMPIETRO

I giorni del lock down come banco di prova

Sara Sampietro, che coordina il progetto Opinion Leader 4 Future, spiega come i giorni del lock down siano stati un valido banco di prova per testare la rilevanza dei processi di influencing e per aprire un tavolo di lavoro e riflessione congiunta tra Credem e l'Università Cattolica. Dall'approfondimento sulle settimane dell'emergenza sanitaria sono emersi driver tematici su cui orientare i prossimi step di analisi: la frammentazione degli opinionisti, i social media come palcoscenico di condivisione e un desiderio da parte dell'utenza di un'informazione pragramatica e operativa.

Influencer come aggregatori di esperienza di vita

ALBERTO STRACUZZI

I volti dello spettacolo e gli influencer digitali,  secondo le analisi di Alberto Stracuzzi, Market Research Director di Blogmeter, durante il lock down si sono proposti come aggregatori di esperienze di vita, sfruttando l’emergenza come occasione per mettere in luce la propria personalità, la propria attività e passioni. In particolare ad avere successo sono stati i consigli per sfruttare in maniera produttiva il tempo trascorso in casa.

Per approfondimenti si rimanda a Blogmeter.

L'assenza di una narrazione condivisa

MATTEO TARANTINO

L'assenza di una narrazione condivisa

L'emergenza sanitaria è stata caratterizzata dall'assenza di una narrazione condivisa. Questo aspetto emerge con evidenza dalla ricerca condotta da Matteo Tarantino, nell’ambito del progetto Covid & Media dell’Università Cattolica di Milano. Dall’analisi dei commenti Facebook dei principali quotidiani italiani si è notata infatti una forte variabilità delle opinioni dei comuni utenti, trasversalmente ai differenti aspetti della crisi: le sue cause, i giudizi rispetto alle norme restrittive adottate, la definizione dei nemici pubblici e le norme comportamentali da adottare.

Autodisciplina contro le fake news

Famiglie e overload informativo

SARA SAMPIETRO

Famiglie e overload informativo

Nella rilettura del caso COVID abbiamo posto grande attenzione anche al consumo informativo da parte dei nuclei familiari. A emergere è la percezione di un graduale avvicinamento a sè del pericolo, unita al senso di disorientamento a fronte del moltiplicarsi delle news e dei punti di vista.

Task force anti fake news

RUBEN RAZZANTE

Task force anti fake news

Ruben Razzante, Docente di Diritto dell'informazione e ideatore del portale www.dirittodellinformazione.it, spiega la natura e la finalità della task force contro le fake news voluta dal Governo per limitare l'infodemia, intesa come circolazione veloce e sovrabbondante di notizie non accuratamente vagliate.

L'importanza delle buone pratiche

LUCA TREMOLADA

L'importanza delle buone pratiche

Il data journalist e giornalista di scienza e tecnologia per Il Sole 24 Ore, Luca Tremolada, riflette sulla diffusione delle fake news durante i giorni dell'emergenza sanitaria e sul dovere dei giornalisti di diffondere buone pratiche.

Vuoi rimanere sempre aggiornato sui nostri corsi e le iniziative per te? Lasciaci i tuoi contatti