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EVENTO DI CELEBRAZIONE DEL 1° ANNO DI ATTIVITÀ DELL'OSSERVATORIO OPINION LEADER 4 FUTURE, CREDEM E ALMED

Opinion Leader generativi: l’informazione come strumento di cittadinanza attiva

Opinion Leader generativi: l'informazione come strumento di cittadinanza attiva

 

Nel mondo comunicativo attuale il problema non è di certo la mancanza di informazioni, ma, al contrario, le informazioni alle quali le persone hanno accesso sono talmente abbondanti da rischiare di rovesciarsi nel loro esatto contrario: disinformazione.

Avere a disposizione una maggiore informazione non sempre si traduce in maggiore conoscenza, anzi molto spesso il rischio è quello di provocare un senso di disorientamento nei cittadini, che non avendo gli strumenti necessari per discernere l'informazione corretta da quella volontariamente falsata attuano comportamenti dannosi per la salute pubblica e manifestano sentimenti di sfiducia nei confronti delle istituzioni.

La soluzione a questo problema sarebbe da ricercare nella dimensione generativa della comunicazione, nella sua capacità di mettere in connessione mondi e persone diverse, di trasformare le opinioni e le sue esperienze attraverso il dialogo.  Come afferma Chiara Giaccardi, Professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: "Una comunicazione generativa è anche un esercizio di resistenza e di dissidenza rispetto a una serie di pressioni che scardinano i legami e creano un'alleanza tra individuo e sistema tecnico." (C. Giaccardi, Per una comunicazione generativa, in "Rivista di cultura dell'informazione", 2022)


Per celebrare il suo primo anno di attività l'Osservatorio Opinion Leader 4 Future, nato dalla collaborazione tra Credem e ALMED, ha organizzato l'incontro "Opinion Leader generativi: l'informazione come strumento di cittadinanza attiva", conl'obiettivo di indagare proprio lo stato di salute dell’informazione per comprendere se esista un modo di informare che non cada nelle trappole dello scoop e di una notiziabilità discutibile e morbosa, ma che aiuti i cittadini a partecipare criticamente e attivamente alla vita sociale. 

 

L’evento, nato con l’obiettivo di far dialogare il mondo dell’impresa con quello accademico e del giornalismo, è stato moderato da Sara Sampietro, coordinatrice del progetto Opinion Leader 4 Future e ha visto la partecipazione per il Gruppo Credem di Giuliano Cassinadri, Vice direttore generale, Luigi Ianesi, Responsabile relazioni esterne, e Lucio Dionisi, Responsabile media relation e per l’Università Cattolica di Mariagrazia Fanchi, Direttrice Almed (Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo) e Chiara Giaccardi, Professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi. Inoltre, è intervenuto Nello Scavo, giornalista e inviato speciale, che a partire dalla sua esperienza sul campo ha spiegato come informare senza cadere nella faziosa difesa di interessi ed ideologie e come riconoscere la buona informazione.

“I risultati del monitoraggio dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future sui temi che le italiane e gli italiani considerano rilevanti ci restituiscono un quadro segnato da alcune disomogeneità, che corrono sia lungo l’asse generazionale, sia lungo l’asse del gender. Colpisce in particolare l’attenzione crescente degli under 25 per la politica interna, rispetto alla vulgata che li vuole inconsapevoli o disinteressati; colpisce anche, assai meno positivamente, la scarsa attenzione delle donne per le stesse tematiche, che sembrerebbe corroborare uno schema (donna interessata ai temi della sfera privata, uomo interessato ai temi della sfera pubblica) che ci auguravamo ormai superato. Anche la differente attenzione verso la questione della violenza sulle donne, maggiore in queste ultime, segnala una divaricazione fra cittadine e cittadini che invita alla riflessione”, ha dichiarato Mariagrazia Fanchi, Direttrice ALMED.

 

L'evento è stato anche l'occasione per introdurre il nuovo ciclo di incontri promosso e organizzato dall'Osservatorio Opinion Leader 4 Future dal titolo "I nuovi volti dell'Opinion Leading", che ha avuto luogo presso le sedi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia e del Policlinico Universitario Gemelli di Roma dal 12 aprile al 22 maggio 2024 e ha posto le basi per un dialogo attivo con i giovani studenti al fine di scoprire i nuovi volti degli opinion leader contemporanei.

 

Interventi

INTERVENTO

"La nostra capacità di informarci consapevolmente è messa alla prova dalla complessità, dalla perdita di varietà dei punti di vista, da un uso strategico della menzogna, ma soprattutto dalla perdita di quello che significa informare o comunicare, che è un punto centrale per l'Università Cattolica del Sacro Cuore e non significa trasmettere o veicolare in modo deterministico, ma creare comunità." 

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"Questo evento celebra il primo anniversario dell'Osservatorio, anche se sono già quattro anni che collaboriamo con l'Università sulle attività di ricerca e di divulgazione che hanno riferimento all'informazione consapevole."

INTERVENTO

"Noi viviamo in un mondo in cui lo scopo della comunicazione è raggiungere obiettivi con ogni metodo, ma questa non è l'idea originaria e autentica di comunicazione, soprattutto non è un modo di intendere la comunicazione che possa aiutare ad una comunicazione contributiva, cioè una comunicazione che metta le persone in grado di fare scelte consapevoli."

INTERVENTO

"Percepisco un deficit di comunità terribile, perchè dal momento in cui mi interessano alcuni temi solo quando le cose mi capitano, penso ai conflitti, ma penso anche alla sanità, evidentemente c'è un deficit di comunità, perchè quelle cose dovrebbero interessarmi a prescindere, perchè sono parte del vivere comune."

INTERVENTO

"Credo che questo filone di ricerca sia molto importante e che possa anche generare impatti concreti, perchè ragioniamo sul capire come funzionano i meccanismi di comunicazione, renderli disponibili a chi ci ascolta e segue, ma anche generare poi degli effetti sulla società."

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"Ad ottobre abbiamo fatto un'indagine, non appena era scoppiato il conflitto in Medioriente, e l'interesse della popolazione era al 40%, dopo pochi mesi scende sotto il 10%, quindi questo ci dice di un'opinione pubblica che in un certo momento sente la pressione dell'attualità e della politica internazionale e poi velocemente se ne dimentica."

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