Cinema e scuola
Una delle voci più articolate e innovative della Legge 220/2016 riguarda le linee di finanziamento facenti riferimento all’Art. 27 e riguardanti le attività e le iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva. Le finalità, volte a “favorire lo sviluppo della cultura cinematografica e audiovisiva in Italia” (comma 1, lettera a), comprendono anche il sostegno, di concerto con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a iniziative che mirano a potenziare le competenze nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, nonché l’alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini. L’esito è stato un protocollo d’intesa tra MIUR e l’allora Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT, ora MiC, Ministero della Cultura), noto come Piano Nazionale Cinema per la scuola.
Concretamente, il Piano prevede l’emanazione di una serie di bandi volti a sostenere iniziative di filmmaking, organizzazione di eventi (come rassegne e festival cinematografici), piani di comunicazione, cicli di studi sullo specifico del linguaggio e della storia del cinema e dell’audiovisivo, ecc. La novità maggiore è che a essere proponenti dei progetti sono le scuole dell’obbligo, dalla primaria alla secondaria di secondo grado, anche in rete tra loro e/o con altre istituzioni a livello locale, regionale e/o nazionale.
Il Piano è stato da subito percepito positivamente per la sua innovatività. Dimostra, infatti, un’attenzione specifica e originale riservata al mondo studentesco e a un utilizzo del cinema e dell’audiovisivo nella pratica scolastica non come mero riempitivo ma come strumento di acquisizione di competenze e saperi, nel pieno riconoscimento del loro valore culturale e sociale.
Nel solo primo biennio di applicazione (2017-2018) sono stati quasi 500 i progetti finanziati (circa il 50% delle domande pervenute) e nel 2019 è stato ancora maggiore l’interesse da parte delle scuole. Un segnale positivo e che fa ben sperare rispetto alla crescita di un pubblico consapevole e amante del cinema e dell’audiovisivo.