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CICLO DI INCONTRI "I NUOVI VOLTI DELL'OPINION LEADING"

Opinion Leader inclusivi: pratiche informative e coesione sociale

Opinion Leader inclusivi: pratiche informative e coesione sociale

 

Il primo workshop del ciclo di incontri "I nuovi volti dell'Opinion Leading", organizzato e promosso dall'Osservatorio Opinion Leader 4 Future di Credem e ALMED, si è occupato di approfondire il fenomeno dei creator ed influencer digitali che dedicano i propri contenuti a tematiche di inclusione e diversità.

Sara Sampietro, coordinatrice del progetto Opinion Leader 4 Future, ha spiegato agli studenti e le studentesse presenti all'incontro l'importanza dello studio degli opinion leader: fin dagli anni '40, infatti, lo studio dei media e della comunicazione si è interrogato sul ruolo, sulle caratteristiche e sulla responsabilità, anche etica, dei leader di opinione.


Tali figure hanno da sempre, inoltre, goduto di alcuni privilegi, che nel corso del tempo, però, hanno subito e stanno subendo significativi cambiamenti:

  • l'opinion leader è colui che media l'accesso ai saperi, rendendo disponibili informazioni e conoscenze che non lo sono per la maggior parte dei soggeti, perchiò gode di un privilegio conoscitivo, ma al giorno d'oggi i creator sono in grado di accedere alle informazioni, sintetizzarle e restituirle al pubblico in forma facilitata in un'ottica di brokeraggio
  •  l'opinion leader ha un privilegio relazionale, poichè è inserito in una comunità e costituisce un punto di riferimento per le reti sociali di cui fa parte; inoltre, oggi i creator sono molto bravi nel creare reti e nel mettere insieme punti nevralgici riguardanti un certo tema o punto di vista
  • l'opinion leader è portatore di un privilegio normativo, overro della capacità di veicolare modelli di comportamento, valori e norme di condotta, ma oggi il successo di un creator o influencer si gioca soprattutto sul concetto di fiducia e sul rapporto che esso riesce ad instaurare con il proprio seguito in ottica di coaching.

Nel corso del tempo si è cercato di categorizzare i leader di opinione, secondo variabili diverse, ad esempio per ampiezza della loro community, per piattaforma utilizzata, per tematica, per titolo o per funzione. L'approccio, però, che risulta maggiormente funzionale per categorizzare queste figure in costante evoluzione sembra essere quello esperienziale, ovvero comprendere quali siano gli ambiti di esperienza quotidiana all'interno dei quali i creator rientrano.

 

Sempre più spesso si sente parlare di leader inclusivi, ma cosa significa?
I leader inclusivi sono coloro grazie ai quali anche i punti di vista più marginali hanno ottenuto visibilità, poichè la società è passata da marginalizzare la fragilità ad utilizzarla come un linguaggio comune e condiviso, ad esempio attraverso il racconto di proprie debolezze, criticità o malattie.

I leader inclusivi sono dei veri e propri mentori per le persone che hanno le loro stesse problematiche, ma anche per coloro che non le hanno. Infatti, agiscono in ottica di reverse mentoring, attraverso un passaggio di competenze ribaltato e basato sul concetto di cura inversa. Sono soggetti che partono da una condizione di fragilità e diventano delle guide. 
Sono in grado, a partire dalla loro esperienza, di comunicare in maniera efficace la promessa di inclusione sociale, facendosi portatori di nuovi punti di vista e cercando attraverso il dialogo di abbattere gli stereotipi.


Queste figure posso parlare di diversità utilizzando modalità differenti:

  1. Networker: riescono a creare un network intorno a sè per parlare delle proprie fragilità ed il loro messaggio viene sostenuto da una rete
  2. Narratori: raccontano un viaggio, una vera e propria esperienza
  3. Esperti di vita: risultano esperti di una determinata condizione per la propria competenza
  4. Ambassador: non solo vogliono raccontare, ma anche attivare delle risposte da parte dell'opinione pubblica


Due meccanismi essenziali per i leader inclsuivi sono la fiducia, che deve essere riatttivata ogni singolo giorno e rappresenta una promessa per il futuro, e la persuasione, attivata molto spesso non in maniera diretta, ma attraverso percorsi periferici, come racconti o modalità di espressione ironiche.

La promessa di sensibilizzazione che deriva dai contenuti realizzati parte sempre da un atteggiamento pragmatico e concreto. I leader inclusivi iniziano insegnandoci delle piccole cose come fossero dei coach, si trasformano poi in mentori e, se il percorso narrativo viene strutturato nel modo corretto, si può instaurare un rapporto di legacy che ci porta a decidere di cambiare qualcosa nelle nostre azioni quotidiane.

Il nuovo percorso di ingaggio risulta, quindi, così composto:

  • Narration: far conoscere
  • Ispiration: far desiderare
  • Inclusion: far partecipare
  • Collaborative action: far fare


Oggi non si trata più di influenzare qualcuno, ma piuttosto di collaborare con le altre persone. I leader inclusivi sono in grado di capacitare le persone e vogliono contribuire a cambiare qualcosa.
Uno dei problemi della nostra attuale sfera comunicativa riguarda il fatto che le persone si informano sempre meno e, proprio per questo, la maggior parte delle attività di questi personaggi sono rivolte al cercare di trasformare l'informazione in un'azione di capacitazione e contribuzione.

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