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CICLO DI INCONTRI "CAPIRE, PARTECIPARE, AGIRE"

Informazione sulle catastrofi naturali

Informazione sulle catastrofi naturali

 

Gli italiani hanno una forte preoccupazione per le calamità naturali, soprattutto terremoti, alluvioni e piogge torrenziali, e più di una persona su due afferma di sentirsi impreparata per simili emergenze. Questo è quanto emerge dalla nuova ricerca svolta dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, il progetto nato dalla collaborazione tra Credem e ALMED, svolta in collaborazione con il master in Crisis & Disaster Management: le Funzioni Organizzative in Protezione Civile, Sicurezza e Difesa civile e l'Istituto di ricerca Bilendi.

I dati dell'indagine sono stati presentati nel corso di "Informazione sulle catastrofi naturali", quarto ed ultimo appuntamento (14 maggio 2025) del ciclo di incontri “Capire, Partecipare, Agire”, promosso dall’Osservatorio per esplorare il ruolo del linguaggio per un’informazione più consapevole sui temi rilevanti della vita: sicurezza stradale, periferie, prevenzione e sostenibilità ambientale.


Il sondaggio, condotto nel marzo 2025 dai ricercatori dell’Università Cattolica su un campione di 500 italiani, rivela una significativa differenza in merito al timore di calamità naturali nelle diverse aree geografiche:

  • nel Nord Est si registra un maggiore timore per terremoti (64% vs 56% del totale nazionale) e alluvioni (55% vs 51% del totale nazionale). Al Nord Ovest invece la paura per i terremoti è molto meno evidente (44% vs 56% del totale nazionale), mentre le piogge torrenziali destano maggior preoccupazione rispetto al resto d’Italia (46% vs 38% del totale nazionale), così come le trombe d’aria (42% vs 33% del totale nazionale);
  • al Centro Italia la paura per terremoti e alluvioni è elevata (circa il 60% vs 56% e 52% del totale nazionale), ma sale anche la percezione del rischio rispetto alle eruzioni vulcaniche (15% vs 8% del totale nazionale);
  • al Sud il 60% della popolazione è preoccupata dai terremoti (rispetto al 56% del totale nazionale), il 27% dai maremoti (rispetto al 14% del totale nazionale) e il 13% dalle eruzioni vulcaniche (rispetto all’8% del totale nazionale).


 

Nonostante il 42% degli intervistati affermi di essere stato colpito da eventi catastrofici e di sapere come affrontarli, il 58% si sente impreparato per una simile emergenza.
Inoltre, per il 38% degli italiani si parla troppo poco di catastrofi naturali e delle conseguenze del riscaldamento idrogeologico, per il 45% se ne parla in maniera troppo sensazionalistica e per il 13% se ne parla solo nell’ottica di creare allarmismo, senza delineare possibili soluzioni. Solo per il restante 4% i media affrontano la questione in maniera efficace.

L’informazione su queste tematiche non ha canali informativi di elezione, ma va sottolineata la rilevanza - accanto alla tv e ai siti web informativi - dei siti istituzionali e governativi (citati dal 27% della popolazione) e delle testate locali (citate come efficaci dal 23% della popolazione, sui medesimi livelli della stampa nazionale con un picco del 30% al Nord Est). Seguiti sono anche i canali YouTube, capaci di raccontare in presa diretta le calamità naturali (citati dal 16% della popolazione e dal 25% della popolazione under 45 anni).

I dati della ricerca sono stati arricchiti dagli interventi di Barbara Lucini, ricercatrice Itstime (Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies) e coordinatrice didattica del master in Crisis & Disaster Management, e della Dottoressa Lavinia Colantoni, dottoranda dell'Università Cattolica ed esperta di comunicazione della sostenibilità.

 

"Per Credem, la responsabilità sociale d'impresa non ha mai rappresentato l’esecuzione di un mero adempimento, ma un obiettivo primario che guida le nostre azioni. Iniziative come l'Osservatorio Opinion Leader 4 Future rappresentano un impegno concreto per realizzare un impatto positivo nella società, accrescendo la cultura informativa delle persone su temi cruciali come la prevenzione dei rischi naturali. Siamo convinti che persone consapevoli e informate generino una società più attenta e capace di prendere decisioni appropriate per proteggersi dalle calamità naturali, migliorando la qualità della vita e la sicurezza di ogni cittadino", ha dichiarato Luigi Ianesi, Responsabile relazioni esterne di Credem.

“I rischi naturali rappresentano sempre più una minaccia reale e concreta alla sicurezza delle persone, degli ambienti e delle infrastrutture essenziali. Comprendere le vulnerabilità tipiche e gli aspetti di criticità è fondamentale. Per farlo al meglio è necessario focalizzarsi sulla definizione di buone pratiche della comunicazione dei rischi e sull’alta formazione professionale.”, ha affermato Barbara Lucini, ricercatrice  Itstime e coordinatrice didattica del master in Crisis & Disaster Management.

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